Il convegno “PLUS: un anno dopo, svoltosi a Lignano il 16 maggio scorso, è stata l’occasione per “scattare” una fotografia del progetto che ha come obiettivo l’inserimento lavorativo di 80 persone con disabilità in 16 regioni italiane. La capofila UILDM, con i partner MDC, Anas e Atlantis 27, hanno introdotto i lavori con una panoramica sull’importanza del progetto, lasciando poi la parola ai diretti interessati.

La voce di due tutor, figure che hanno il compito di coordinare e facilitare l’inserimento dei partecipanti nelle aziende:

Luca Pantaleoni, tutor di UILDM Udine

«I punti di forza di questo progetto sono due: è aperto a tutti i tipi di disabilità e questo ha fatto sì che ci potessimo confrontare con altre realtà associative del territorio. Questa apertura rientra nella filosofia UILDM di apertura e crescita, di arricchimento. È stato positivo anche per i rapporti che sono nati tra i partecipanti perché è stato possibile un confronto anche sui percorsi personali, sulle aspirazioni dei singoli. Il secondo aspetto positivo è quello legato alle aziende contattate per i tirocini: ci ha consentito di rinsaldare dei rapporti che avevamo già avviato, ma anche di costruirne di nuovi, preziosi per il futuro della sezione. A fare la differenza è stato anche l’approccio con il quale abbiamo creato l’inserimento: abbiamo puntato sulle caratteristiche della persona, e non su un inserimento generico. È conoscendo la persona in modo diretto che questa si trasforma in una risorsa.»

Rosa Ieraci, tutor di UILDM Lazio

«Questo progetto, proprio in virtù della sua complessità, impone una seria analisi dei bisogni dei partecipanti, che hanno disabilità molto diverse. Fondamentale è stata la condivisione degli obiettivi tra le varie parti, basata su una comunicazione chiara e trasparente. In questo percorso spero di essere un facilitatore dell’inserimento dei partecipanti nelle aziende, una figura ponte. Il processo di cambiamento però riguarda entrambe le parti: chi entra in azienda ma anche l’azienda stessa.»